Accessorio già usato nell’antico Egitto per definire lo status sociale, ben presto divenne oggetto di comune utilizzo nel mondo occidentale.
Nell’antica Roma era molto diffusa la parrucca alta, ossia una grande parrucca bionda che raddoppiava l’altezza del viso. Tra il IV e il V secolo erano in voga le trecce finte e le parrucche, ma con il Concilio di Costantinopoli del 692 l’uso venne proibito e bisognerà aspettare il XVI secolo per vederne il pieno ritorno.
L’utilizzo esplose tra il Seicento e il Settecento in Francia. Il culmine si ebbe con il Re Sole, Luigi XIV, tant’è che la parrucca venne definita “la cosa più barocca di tutto il barocco”. Presto la parrucca diventò un vero e proprio ornamento diffondendosi in tutta Europa, ma la sua scomparsa non tardò ad arrivare. Con la Rivoluzione francese e il conseguente cambiamento delle ideologie, se ne fece sempre meno uso in quanto simbolo della sfarzosa aristocrazia. ✨
In Italia venne introdotta nel 1668 dal nobile veneziano Scipione Vinciguerra di Collalto, anche se il Consiglio dei Dieci ne proibì l’uso imponendo una tassa annuale agli imparruccati, invitando i parroci alla ricognizione delle persone da tassare, usanza che andò a perdersi molto presto dato anche iniziarono ad usarle anche gli esponenti del clero.
Rispetto al passato oggi l’utilizzo della parrucca ha una funzione terapeutica, come strumento essenziale di affiancamento alle donne malate di tumore o colpite da patologie dermatologiche.
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