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La storia del pettine

La storia del pettine affonda le sue radici nel passato più antico e remoto.

La sua invenzione risale alla preistoria, anche se il suo utilizzo era diverso da quello odierno e molto spesso aveva anche una funzione culturale.

Nell’antico Egitto i pettini venivano inseriti nelle tombe insieme ai defunti. Erano pettini con una sola fila di denti, con la costola semplice o intagliata poteva raffigurare uomini e/o animali, talvolta vi era inciso anche il nome del proprietario.

Nella Grecia classica era parte del corredo delle divinità, mentre in epoca romana veniva usato per acconciare i capelli.

Nel Medioevo non ci furono grandi cambiamenti, se non nel materiale, infatti vediamo i pettini in piombo, spesso presenti nei corredi funebri dei guerrieri di rango elevato delle popolazioni barbare. In particolare, ricordiamo il pettine della regina Teodolinda risalente al VI secolo realizzato in osso con guarnizione d’argento e cinque gemme preziose, oggi conservato nella basilica di Monza.

Con l’ingresso nell’età moderna l’uso del pettine iniziò a coinvolgere anche gli uomini, sia per le parrucche e sia per acconciare i capelli. Nel XV secolo erano in voga i pettini di tartaruga. La grande innovazione è giunta nel 1900, quando iniziarono a diffondersi i pettini per acconciare ed ornare i capelli diventando uno strumento di comune utilizzo.

Fonte: Imprenditori della Bellezza

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